Umiltà e resa dell’ego: pashimottanasana

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Ammorbidire il nostro ego non significa affatto rinunciare a ciò che siamo. Anzi.

Quello che potrebbe apparire come mettere da parte se stessi può invece accompagnarci a scavare più nel profondo, e scoprire una nuova parte di noi.

La pratica dello yoga ci dà proprio occasione di andare più in profondità in questa ricerca, e sul tappetino ci impone di metterci in discussione. Così ad esempio alcuni asana che lavorano su un intenso allungamento della parte posteriore del corpo, sotto il profilo emozionale ci aiutano anche a lavorare sul nostro ego e a coltivare l’umiltà.

Ne è un esempio la posizione yoga di pashimottanasana, composto di “pashima” (parola sanscrita per “Ovest”) e “uttanasana” (“stiramento intenso”): posizione che ci porta con la parte superiore del corpo su quella inferiore, in uno stiramento intenso di tutto l’Ovest del corpo, ovvero di tutta la sua parte posteriore, dalla pianta dei piedi fino alla fronte.

 

Gratitudine e Umiltà

Sul tappetino, praticando questa posizione con la guida del nostro insegnante, impariamo dunque ad espanderci nel rispetto delle nostre possibilità e senza forzare, per lasciarci andare con dolcezza e umiltà, in accordo col nostro respiro.

Qui sperimentiamo l’umiltà abbandonandoci in avanti con delicatezza; e soprattutto, rinunciando al controllo esercitato dalla vista. In questa posizione di allungamento infatti, non possiamo vedere cosa si trova sopra o dietro di noi: dobbiamo necessariamente lasciarci andare, rinunciando al bisogno di controllo esercitato dallo sguardo.

Ammorbidiamo così il nostro ego, ma senza perdere noi stessi. Anzi, da questa iniziale resa dell’ego e da questo abbandono, afferrando i piedi e mantenendo presenti le nostre gambe, possiamo sentire una profonda connessione con le nostre radici, con ciò che siamo davvero al di là del nostro ego, delle nostre paure e del nostro bisogno di controllo.

E rilassando la parte superiore del corpo su quella inferiore, anche la mente si riunisce con il corpo, il respiro si distende, il cuore si espande nell’abbraccio delle radici, per riportarci in equilibrio con gratitudine e umiltà.


Categories: Filosofia Yoga

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